Nella prassi la Newco può generare diversi tipi di guadagno per gli investitori, ma i più frequenti sono:

• Dividendi
• Liquidazione e spartizione dell’attivo

Si ponga il caso che un gruppo di 10 famiglie decida di acquistare un immobile antico per ristrutturarlo e metterlo sul mercato monetizzando l’incremento del valore.

Si costituirà dunque una società (la Newco S.r.l) la quale, capitalizzata da ogni famiglia e gestita da un CdA, seguirà l’intera operazione dall’acquisto alla vendita.

Terminata la fase operativa, la società verrà messa in liquidazione, e saldati tutti gli oneri con eventuali creditori, si procederà alla Ripartizione del residuo.

Al termine della liquidazione, dunque, la società distribuisce l’eventuale residuo attivo tra i soci che sono persone fisiche.

Tale reddito:

• è classificabile (ai fini IRPEF) tra i “redditi di capitale”;
• è determinato in base alla differenza tra l’ammontare ricevuto (o il valore normale dei beni assegnati) ed il costo fiscalmente riconosciuto alla partecipazione liquidata (in tal senso, l’articolo 47, comma 7, TUIR dispone che: “le somme o il valore normale dei beni ricevuti dai soci in caso di recesso, di esclusione, di riscatto e di riduzione del capitale esuberante o di liquidazione anche concorsuale delle società ed enti costituiscono utile per la parte che eccede il prezzo pagato per l’acquisto o la sottoscrizione delle azioni o quote annullate”);
• in capo ai soci di società di capitali: è tassato mediante l’applicazione di una ritenuta a titolo d’imposta del 26% sull’intero ammontare (art. 27, comma 1, D.P.R. n. 600/1973).

In questo caso potrebbe essere utile dunque procedere alla rivalutazione delle quote al fine di ridurre ulteriormente il peso fiscale.